di Giuseppe Scarlata, Antonino Napoleone | 08 Gennaio 2022.
Qualche giorno fa ci siamo lasciati alle spalle il 2021. Un anno molto travagliato e intenso dal punto di vista scientifico, ricco di novità, innovazione e scoperte di indiscutibile impatto sociale. Mentre la variante Omicron di SARS-CoV-2 continua a tenere occupate televisioni, giornali e studi scientifici a causa degli elevati numeri di casi registrati, si guarda con un occhio ottimistico al futuro, nella speranza che arrivino soluzioni scientifiche sempre più efficaci da affiancare ai vaccini già disponibili (leggi anche: Opzioni vaccinali disponibili e Come frenare la trasmissione del virus). Certamente i vaccini contro COVID-19 possono considerarsi la scoperta scientifica più rilevante dello scorso anno, ma ciò non deve fare passare in secondo piano altre ricerche portate avanti da scienziati che hanno lasciato un segno contraddistinguendosi per il lavoro svolto. Come già riportato nella prima parte dell’articolo (leggi Nature’s10: I dieci scienziati più influenti del 2021 secondo Nature, parte 1), la rivista Nature si è interrogata su chi fossero i dieci scienziati più influenti del 2021 e quale fosse il focus e l’importanza delle loro ricerche. Quindi, vediamo gli ultimi cinque rinomati scienziati entrati a far parte della lista Nature’s10.
John Jumper: il predittore di proteine
Un team guidato da questo ricercatore con interesse nello studiare l’intelligenza artificiale ha rilasciato uno strumento che sta trasformando la biologia.

John Jumper e i suoi colleghi di DeepMind a Londra hanno rilasciato ad inizio anno AlphaFord, un’intelligenza artificiale capace di prevedere l’intricata struttura delle proteine con una precisione sorprendente e con una facilità estrema, quasi fosse una ricerca effettuata su Google. Il tutto si basa su una vera e propria rete neurale quasi infallibile nelle sue previsioni (efficaci nei due terzi dei casi se comparate a strutture proteiche già note). Per Jumper: “Vedere fino a che punto AlphaFold ha cambiato il lavoro degli sperimentatori è stato davvero, davvero incredibile. Il sogno è fare qualcosa di veramente utile.” Forse una nuova era per la biologia strutturale sta per avviarsi.
Victoria Tauli-Corpuz: il difensore indigeno
Un ex rivoluzionario ha aiutato i popoli indigeni a ottenere il riconoscimento internazionale per la protezione della biodiversità e del clima.




Tauli-Corpuz, leader indigeno delle Filippine è riuscita ad ottenere 1,7 miliardi di dollari per aiutare i popoli indigeni di tutto il mondo a preservare le foreste, proteggere la biodiversità e prevenire il riscaldamento globale mantenendo il carbonio rinchiuso nelle piante e nel suolo. Finanziamento ottenuto da diverse nazioni sviluppate e da organizzazioni filantropiche. Nonostante il successo però, Tauli-Corpuz non si è fermata qui, infatti, continua a lavorare con le comunità indigene di tutto il mondo, aiutandole a comprendere i propri diritti e a rafforzare i propri sistemi di governance. “Si tratta davvero di aiutare i popoli indigeni a potenziare sé stessi, speriamo di poter rafforzare la loro capacità di fare ciò che devono fare”, sostiene fermamente.
Guillaume Cabanac: l’investigatore dell’inganno
Questo scienziato informatico ha contribuito a smascherare con un nuovo metodo gli articoli scientifici non attendibili.




Guillaume Cabanac, bioinformatico, aggiornando un software già in uso chiamato SCIgen e tramite l’utilizzo di un motore di ricerca per la letteratura accademica chiamato Dimensions, lo scorso anno ha trovato centinaia di articoli scritti senza alcun senso logico né rigore scientifico, pubblicati su riviste in pre-print. Ovviamente le riviste sono state prontamente avvisate tramite e-mail, ma come se non bastasse, il bioinformatico ha creato Problematic Paper Screener, un sito web per segnalare manoscritti assolutamente discutibili. Finora, Cabanac e colleghi hanno individuato quasi 400 frasi insensate in più di 2000 articoli scientifici, comprese quelle in riviste di noti editori come Elsevier e Springer Nature. Tutto ciò è sicuramente di notevole aiuto all’intera comunità scientifica ma, nonostante ciò, come afferma: “Ho paura delle nuove tecniche che potrebbero aiutare i truffatori a pubblicare documenti contenenti errori che sarebbero meno rilevabili. È come acchiappare la talpa. Dobbiamo essere preparati”.
Meaghan Kall: comunicatore COVID-19
Un epidemiologo del governo è andato contro le regole per pubblicare su Twitter chiarimenti sui dati ufficiali del Coronavirus nel Regno Unito.




L’8 gennaio 2021, successivamente alla pubblicazione di un documento informativo tecnico riguardante la nuova variante inglese che si stava diffondendo nel sud-est dell’Inghilterra, l’epidemiologo governativo Meaghan Kall ha ben pensato di condividere sul proprio account Twitter le note salienti della documentazione appena resa ufficiale, il tutto senza aver nessun permesso e accendendo tramite “Tweet” vari dibattiti. Grazie a questo atto “contro le regole” ha ricevuto tanta stima dalla comunità online. Questo è stato l’inizio di una serie di spiegazioni rese comprensibili per tutta la popolazione su dozzine di briefing ad opera della task-force inglese, continuando a divulgare in maniera semplice ma efficace informazioni riguardo la pandemia in atto. “Uno dei miei obiettivi principali è in realtà solo quello di cercare di garantire che le persone abbiano il potere e che possano comprendere i dati da una fonte affidabile, per prendere poi le proprie decisioni”, afferma.
Janet Woodcock: il capo del farmaco
Questo amministratore di carriera ha guidato la principale agenzia farmaceutica degli Stati Uniti in un anno impegnativo.




Solo pochi giorni dopo essere diventato presidente degli Stati Uniti nel gennaio 2021, Joe Biden ha nominato Janet Woodcock commissario ad interim della Food and Drug Administration (FDA) statunitense, attirando a sé pareri contrastanti in ambito scientifico e politico. A quanto affermano i suoi detrattori la colpa a lei attribuita risale alla crisi degli oppioidi negli USA, seguita poi dall’ulteriore critica rivolta alla FDA circa l’approvazione del farmaco per il morbo di Alzheimer aducanumab, nonostante pare che lei non fosse direttamente coinvolta in questa decisione. Come se non bastasse, in estate, il presidente Biden, anticipando la FDA dichiarò che sarebbe stata somministrata un’ulteriore dose di vaccino anti COVID-19 mettendo nuovamente in cattiva luce la Woodcock e le strette comunicazioni con la Casa Bianca. Nonostante queste note, la dottoressa Woodcock, nei suoi 35 anni di servizio all’interno della FDA, ha sostenuto la modernizzazione e l’evoluzione dell’agenzia regolatoria americana, implementando il design degli studi clinici e ponendo sempre in primo piano il ruolo centrale dei pazienti nei processi di approvazione dei nuovi farmaci. A novembre, Biden ha nominato il cardiologo Robert Califf, un ex commissario della FDA, per tornare a guidare l’agenzia. Nonostante le sue critiche iniziali, afferma: “Penso che la FDA prenda la decisione giusta per la maggior parte del tempo e continui a fungere da gold standard per la regolamentazione dei farmaci in tutto il mondo”. Aggiungendo che “Woodcock merita qualche riconoscimento per il modo in cui la FDA si è evoluta nel tempo”.
Con gli ultimi cinque grandi nomi, si completa la lista Nature’10 per il 2021. Sono state messe in risalto ricerche e lavori degni di particolare nota e di indiscutibile impatto sociale. Troppo spesso notizie di così alta importanza passano in sordina a causa di mancati riconoscimenti ai volti del mondo scientifico che si dedicano interamente e investono energie e passione per apportare innovazione e migliorie alla nostra società, che sicuramente non sta vivendo uno ei migliori momenti storico-sanitari. Sul mirino ci sono altre ricerche e scienziati per quest’anno appena iniziato, con la speranza di continuare a raccontare nuove storie o scoperte sempre più originali e affascinanti.
Bibliografia
- https://www.nature.com/immersive/d41586-021-03621-0/index.html