di Maria Chiara Rosace, Antonino Napoleone | 30 giugno 2022.
Il commercio internazionale di prodotti agricoli porta con sé un rischio latente di trasferimento involontario di agenti patogeni, che potrebbero portare allo scoppio di focolai che influenzerebbero negativamente l’agricoltura locale.
La macchia nera degli agrumi è una malattia che causa notevoli problemi economici al settore agricolo mondiale. Fortunatamente non è ancora stata rilevata in Europa ma, a causa delle attività commerciali, il fungo causale, noto come Phyllosticta citricarpa, potrebbe rappresentare una potenziale minaccia nel prossimo futuro. Le infezioni causate possono rimanere latenti per periodi prolungati e i sintomi possono comparire dopo qualche tempo, ad esempio sui frutti durante il trasporto o la conservazione.
P. citricarpa è patogeno per i vegetali del genere Citrus, in particolar modo limone, pompelmo, mandarino e arancia. E il bergamotto? Quali sarebbero le conseguenze se questo fungo arrivasse in Calabria, terra esclusiva di produzione di questo inestimabile agrume? Per approfondire: “Salute e alimentazione: i frutti tropicali possono diventare specialità locali?”.
Phyllosticta citricarpa: distribuzione
La macchia nera degli agrumi è stata registrata per la prima volta in Australia nel 1895 sull’arancio (Benson, 1895). Da allora, i ritrovamenti hanno riguardato soprattutto l’emisfero meridionale (Figura 1). Nel 2019, la sua presenza è stata ufficialmente confermata nel bacino del Mediterraneo, in Tunisia dove sono in corso sostanziali misure fitosanitarie per controllare la malattia (EPPO, online).

Phyllosticta citricarpa: ciclo biologico
La malattia causata da Phyllosticta citricarpa, presenta due cicli di infezione:
- un ciclo primario guidato dalle ascospore (riproduzione sessuale) nella lettiera fogliare;
- un ciclo secondario che coinvolge le picnidiospore (riproduzione asessuale) prodotte su lesioni di frutti, rametti e foglie (EFSA, 2021; Guarnaccia et al., 2019).
Gli pseudoteci contenenti le ascospore, possono svilupparsi tra 40 e 180 giorni dopo la caduta delle foglie, in base alle condizioni di temperatura e umidità. Il rilascio delle ascospore avviene durante le piogge e occasionalmente durante l’irrigazione. Possono essere trasportate dal vento anche per notevoli distanze e rappresentano la principale fonte di disseminazione della malattia. Germinando, le ascospore penetrano nella cuticola dei tessuti della pianta, rimanendo in latenza anche per periodi considerevoli.
I picnidi vengono invece prodotti su frutti, foglie, rami e sono responsabili della dispersione di spore su altre parti della pianta o piante vicine (Figura 2). Le singole lesioni causate sui frutti possono unirsi formando lesioni di grandi dimensioni e forma irregolare, che crescono rapidamente arrivando a ricoprire i due terzi della superficie del frutto. Rappresentano il sintomo più dannoso in quanto si estendono profondamente all’interno dell’epicarpo fino a raggiungere la polpa del frutto provocandone caduta precoce e gravi perdite post raccolta (Salemi et al., online).

Phyllosticta citricarpa: epidemiologia
L’epidemiologia della macchia nera degli agrumi è influenzata dalla disponibilità di inoculo, dal verificarsi di condizioni ambientali favorevoli all’infezione (temperatura, precipitazioni), dallo stadio di crescita dell’albero (alberi più vecchi sono in genere più suscettibili) e dall’età dei frutti e delle foglie (Kotzé, 1981, EPPO, online).
P. citricarpa rientra tra gli organismi nocivi da quarantena prioritari per l’Unione Europea sulla base del potenziale impatto economico e ambientale che la sua introduzione causerebbe.
La macchia nera degli agrumi e il bergamotto
Non ci sono prove sperimentali o di campo che possano confermare le conseguenze della macchia nera degli agrumi su bergamotto, dato che la malattia non è al momento presente nel Sud Italia, né in altri stati europei. Nonostante ciò, è plausibile supporre che, in quanto specie appartenente al genere Citrus, anche il bergamotto possa subire ingenti danni se colpito dal fungo.
Alcuni autori hanno in realtà utilizzato Citrus bergamia (nome scientifico del bergamotto) tra i vari campioni del genere Citrus per valutare la presenza di sintomi su frutta, foglie e ramoscelli (Guarnaccia et al., 2019). È noto, inoltre, che il bergamotto può essere annoverato tra le piante ospiti di altre specie di Phyllosticta, come Phyllosticta capitalensis (Schirmacher et al., 2019). Ad eccezione, dunque, dell’arancia acida (Citrus aurantium) e della calce di Tahiti (Citrus latifolia), tutte le specie e le cultivar di agrumi commerciali sono molto probabilmente suscettibili a P. citricarpa (EFSA PLH Panel, 2014), incluso Citrus bergamia.
Quali sarebbero le conseguenze della macchia nera degli agrumi sul bergamotto?
Sulla base di studi esistenti su altre specie di agrumi agrumi, possiamo presumere potenziali conseguenze. A seconda delle condizioni climatiche più o meno favorevoli allo sviluppo dell’infezione fungina, i sintomi potrebbero emergere su diverse parti della pianta: frutti, foglie, rami.
- Frutti: a causa del lungo periodo di incubazione, i sintomi sui frutti sarebbero visibili solo a maturità. Come noto grazie ad altre specie di Citrus (Figura 3), esistono quattro principali tipologie di sintomi, in relazione a temperatura e maturità dei frutti: (i) macchia nera o punto nero, (ii) macchia a lentiggini, (iii) falsa melanosi, (iv) macchia virulenta. Quest’ultima è la forma più pericolosa di lesione che si estende profondamente all’interno della buccia sino ad arrivare alla polpa del frutto.Una loro eventuale presenza sul bergamotto non può essere confermata.

- Foglie: i sintomi sulle foglie si osservano raramente e solo in specie altamente suscettibili come C. limon o su alberi mal gestiti. Se i sintomi compaiono, iniziano come macchie puntiformi visibili su entrambe le superfici fogliari e possono aumentare di dimensioni fino a 3 mm di diametro. Una loro eventuale presenza sul bergamotto non può essere confermata.
- Rami: lesioni di forma circolare e leggermente infossate, con margine marrone o nero, si possono trovare occasionalmente sui rametti, anche in questo caso più comunemente su piante maggiormente suscettibili come C. limon. Una loro eventuale presenza sul bergamotto non può essere confermata.
Conclusioni
È necessario incrementare i controlli per limitare il più possibile il rischio di introduzione e diffusione della macchia nera degli agrumi sul nostro continente. I frutti colpiti da P. citricarpa non sono commercializzabili a causa dei sintomi causati dalla malattia. Le perdite relative alla produzione sarebbero inestimabili, considerati soprattutto il valore e la rarità di colture quali il bergamotto. I controlli sulle importazioni dovrebbero essere più rigidi e armonizzati fra tutti gli stati membri dell’Unione Europea, non solo nei confronti di questa specie fungina, ma anche per altri organismi nocivi che potrebbero causare gravi danni ambientali ed economici, provocando serie conseguenze sull’equilibrio dell’ecosistema naturale.
Bibliografia
- Benson AH (1895) Black spot of the orange. Agricultural Gazette of New South Wales 6, p 249.
- EFSA (European Food Safety Authority), (2021). Pest survey card on Phyllostica citricarpa. EFSA supporting publication 2021:EN-7105. Available online: https://arcg.is/0C0Wr8 . Last updated: 22 Dec 2021.
- EFSA PLH Panel (EFSA Panel on Plant Health), (2014). Scientific Opinion on the risk of Phyllosticta citricarpa (Guignardia citricarpa) for the EU territory with identification and evaluation of risk reduction options. EFSA Journal 2014:12(2); 3557. doi: 10.2903/j.efsa.2014.3557.
- EPPO (online) Phyllosticta citricarpa. EPPO datasheets on pests recommended for regulation. Available online. https://gd.eppo.int/taxon/GUIGCI/datasheet.
- Kotzé JM (1981) Epidemiology and control of citrus black spot in South Africa. Plant Disease Reporter 65, 945-950.
- Guarnaccia, V., Gehrmann, T., Silva‐Junior, G. J., Fourie, P. H., Haridas, S., Vu, D., … & Crous, P. W. (2019). Phyllosticta citricarpa and sister species of global importance to Citrus. Molecular plant pathology, 20(12), 1619-1635.
- Salemi, C., Del Nista, D., Rizzo, D. (online). La macchia nera degli agrumi (Citrus Black Spot). Disponibile online: https://www.regione.toscana.it/documents/10180/13941779/La+macchia+nera+degli+agrumi+aggiornata.pdf/57e0f163-e5af-85b0-606b-84d1f911bc2f?t=1608051124533
- Schirmacher, A. M., Tomlinson, J. A., Barnes, A. V., & Barton, V. C. (2019). Species‐specific real‐time PCR for diagnosis of Phyllosticta citricarpa on Citrus species. EPPO Bulletin, 49(2), 306-313.
Copyright immagine di copertina: Jonas Janner Hamann, Universidade Federal de Santa Maria (UFSM), Bugwood.org