di Giuseppe Scarlata, Antonino Napoleone | 29 Luglio 2021.
La cucina e le tradizioni culinarie sono aspetti intrinsechi e fondanti di una società che connotano al meglio la cultura e lo stile di vita di una popolazione. Se si parla di cibo e buona cucina, il collegamento con la tradizione culinaria italiana è immediato, tanto da divenirne un vero e proprio stereotipo conosciuto un po’ in tutto il mondo: gli italiani sono cultori del buon cibo. Durante il lockdown dei mesi scorsi, era diventata una moda riprendersi con i familiari in cucina nel tentativo di emulare le ricette dei grandi chef, ed è stata riscontrata una crescita smisurata del numero di conserve fatte in casa e di pacchi di cibo inviati ai familiari fuori sede (per approfondire “preparare e spedire i cibi fatti in casa”).
Il cibo è chiaramente un motivo di convivialità ed è risaputo che influisce positivamente nel benessere e nella salute psico-fisica, a patto che sia buono, ben conservato e cucinato correttamente. Infatti, il cibo se non trattato correttamente può essere l’habitat ideale per la proliferazione di specie patogene, alcune delle quali invisibili ad occhio nudo. Nel linguaggio gergale si utilizza un’espressione singolare per descrivere un appetito spropositato, quasi incontrollato, e cioè si sospetta la presenza del famoso verme solitario. Però quando si parla di alimentazione e infezioni o meglio infestazioni in questo caso, non si tratta solo di un modo di dire, ma si fa riferimento ad un vero e proprio parassita, grande al punto da essere visibile anche ad occhio nudo. Cosa vuol dire avere il verme solitario? A quali patologie si associa? Quale tipo trattamento è consigliato e come prevenire il rischio di infestazione da parassiti?
Ciclo vitale di Taenia solium
Taenia solium è un parassita appartenente alla classe dei cestodi, che solitamente infesta l’intestino dell’organismo ospite. È particolarmente lungo, arrivando a misurare tra i 2 e i 7 metri di lunghezza, infatti è visibile persino ad occhio nudo. Si presenta con una testa dalla forma singolare detta scolice dotata di una doppia corona di uncini e quattro ventose che ne permettono l’adesione alla parete intestinale dell’ospite (Figura 1).

Taenia solium ha come ospite intermedio il suino per poi arrivare all’uomo al termine del suo ciclo biologico (Figura 2), dove è responsabile di patologie quali taeniasi e cisticercosi. Essendo un patogeno strettamente legato al consumo della carne di maiale, non è praticamente riscontrabile nei Paesi Islamici, mentre al contrario risulta essere endemico in America centrale, Meridionale e in India. In Italia invece si annoverano pochi casi, il più delle volte confinati al Sud.




Patologie associate, diagnosi e trattamento
Inizialmente l’infestazione da tenia si presenta con sintomi lievi che comprendono un appetito smodato associato a deficit calorico, stanchezza, diarrea, dolori addominali, nausea e vomito. Le patologie associate all’infestazione da Taenia solium sono caretterizzate da una sintomatologia più severa, sono principalmente due:
- Taeniasi: la causa è associata al consumo di carne di maiale cruda o poco cotta. Spesso l’infestazione risulta asintomatica o paucisintomatica ma in generale la sintomatologia si associa a dolori addominali, disturbi allo stomaco e perdita di peso nonostante il continuo appetito. Questo spiega la comune associazione tra il mangiare tanto e il non ingrassare sottolineata dalla frase: “ma hai il verme solitario?”. Il segno più visibile della taeniasi è il passaggio attivo di proglottidi (segmenti di tenia) attraverso l’ano e nelle feci, ma, in rari casi, i segmenti si depositano nell’appendice o nei dotti biliari e pancreatici. La diagnosi si svolge in laboratorio tramite esame parassitologico delle feci raccolte in tre giorni diversi al fine di ricercare uova di Taenia, riscontrabili anche a distanza di 2-3 mesi dall’instaurarsi dell’infezione. Praziquantel al dosaggio di 5-10mg/kg per via orale è il farmaco d’elezione nel trattamento della taeniasi seguito da un nuovo esame parassitologico delle feci dopo 1-3 mesi dal termine del trattamento al fine di indicarne la sua buona riuscita.
- Cisticercosi: malattia associata all’instaurarsi di cisti larvali (cisticerchie) a livello di cervello (neurocisticercosi), muscoli e tessuti dopo ingestione di carne di maiale cruda o poco cotta. A livello muscolare l’infestazione è generalmente asintomatica, mentre è decisamente più severa a livello neurologico manifestandosi con mal di testa, convulsioni, difficoltà di equilibrio ed eccesso di liquido a livello cerebrale (idrocefalo). I sintomi compaiono da mesi ad anni dopo l’instaurarsi dell’infestazione, precisamente alla morte delle cisti dando il via a processi infiammatori intraparenchimali, oppure alla loro localizzazione al di fuori del parenchima cerebrale, dove si hanno lesioni a livello ventricolare, in quanto questi tendono a crescere occupando gli spazi circostanti con conseguenti estesi processi infiammatori. La diagnosi è generalmente affidata a test sierologici e a tecniche di imaging (Figura 3). Il già citato Praziquantel viene utilizzato a scopo terapeutico, ma diversi studi sostengono l’efficacia di Albendazolo al dosaggio di 15mg/kg/die per 15 giorni nell’eliminare i cisticerchi vivi, risultando inoltre maggiormente efficace in trattamenti prolungati (fino a 30 giorni) nelle forme extraparenchimali.




In conclusione
La comparsa di sintomi sospetti come quelli sopraelencati, dovrebbe richiamare l’attenzione in modo da effettuare il prima possibile una visita specialistica per confermare la diagnosi di verme solitario. Solitamente la diagnosi viene confermata in laboratori specializzati tramite l’esame coproparassitologico, dove viene riscontrata o meno la presenza di uova di Taenia solium in un campione di feci. Il miglior modo di prevenire degli incontri così spiacevoli a tavola e incorrere il rischio di avere un ospite che alberga nel proprio intestino per mesi o addirittura anni, è consumare carne ben cotta. Anche la surgelazione è efficace contro il rischio di infestazione da verme solitario. Infatti, è stato dimostrato che le uova possono sopravvivere per giorni se la carne è conservata in frigorifero a +4°C, mentre vengono eliminate in poco tempo se surgelata a temperature inferiori allo zero (quattro giorni a -5°C e meno di un giorno a -24°C). La strada della prevenzione anche in questo caso risulta essere decisamente quella più sicura, infatti anche in cucina, come nella quotidianità, piccoli accorgimenti possono fare la differenza. E poi in fin dei conti, certi piatti sono così prelibati che non verrebbe voglia di condividerli con nessuno, nemmeno col proprio verme solitario.
Bibliografia:
- https://www.cdc.gov/parasites/taeniasis/index.html
- Gonzales I, Rivera JT, Garcia HH; Cysticercosis Working Group in Peru. Pathogenesis of Taenia solium taeniasis and cysticercosis. Parasite Immunol. 2016;38(3):136-146. doi:10.1111/pim.12307
- Carpio A, Kelvin EA, Bagiella E, et al. Effects of albendazole treatment on neurocysticercosis: a randomised controlled trial. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2008;79(9):1050-1055. doi:10.1136/jnnp.2008.144899
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