di Caterina Campese1 | 24 Maggio 2022
1Agronomo
Revisione a cura di Maria Chiara Rosace
In linea con l’attuale comportamento eco-compatibile, i consumatori stanno diventando sempre più consapevoli dell’impatto delle loro scelte alimentari sull’ambiente. Per fare scelte sane e rispettose, essi hanno bisogno di informazioni nutrizionali complete e non ambigue, in linea con le loro preferenze e i gusti personali. Uno degli obiettivi primari della strategia Farm to Fork, pubblicata nel 2020 dalla Commissione Europea, è creare un ambiente alimentare favorevole che faciliti la scelta di diete sane e sostenibili, che giovi alla salute dei consumatori e alla qualità della vita e che in ultimo serva a ridurre i costi delle spese sanitarie1 (leggi anche: “Conosci Jack? Proprietà, benefici e curiosità di un frutto multifunzionale“). È evidente come l’esaustività delle informazioni riportate in etichetta giochi un ruolo fondamentale in questo scenario.
Con l’obiettivo di agire concretamente in materia, già dieci anni fa, i Paesi Membri dell’Unione Europea erano stati invitati a presentare un report sull’uso di forme di etichettatura supplementare come da comma 5 dell’articolo 35 del Regolamento (UE) 1169/2011 (conosciuto anche come Regolamento FIC). La “Relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sull’uso di forme di espressione e presentazione supplementari della dichiarazione nutrizionale”, pubblicata infine a Maggio 2020, ha annunciato che una nuova etichetta nutrizionale frontale dei prodotti alimentari (FoP), armonizzata e obbligatoria, sarebbe stata proposta per l’adozione come parte della strategia Farm to Fork.
In ultimo, su richiesta della Commissione Europea, ad Aprile 2022, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato un’opinione scientifica sui profili nutrizionali per lo sviluppo di un’etichettatura nutrizionale frontale armonizzata2.
Cos’è il Nutri-Score?
Il NutriScore è uno degli schemi di etichettatura frontale (Fig. 1) più diffuso in Europa e proposto all’adozione obbligatoria. Questo schema è stato sviluppato in Francia3, ivi adottato nel 2017. La Spagna ha annunciato la decisione di adottarlo nel 2018, seguita dai Paesi Bassi nel 2019. Anche il Belgio ha aderito al Nutri-Score nel 2019. Il Lussemburgo ha dichiarato di voler aderire al sistema nel 2020 e anche la Germania, nello stesso anno, ha notificato alla Commissione Europea un progetto di regolamento nazionale sull’uso di Nutri-Score.

Questo schema si propone di fornire un’indicazione complessiva sulla qualità nutrizionale di un dato alimento, intento sicuramente molto difficile.
L’etichetta Nutri-Score è rappresentata da una scala di cinque colori. Il verde scuro all’estrema sinistra rappresenta i prodotti alimentari con la qualità nutrizionale più elevata, mentre il rosso all’estrema destra indica i prodotti con scarsa qualità nutrizionale, a loro volta associati alle lettere dalla A alla E. L’algoritmo impiegato per calcolare il punteggio nutrizionale considera sia elementi ritenuti “dannosi” (zuccheri, grassi, sale e calorie) che “benefici” (proteine, fibre, frutta, verdura, legumi e frutta secca). La somma finale dei punteggi positivi e negativi identifica un alimento con un colore e la lettera ad esso associato.
Al momento sul mercato coesistono tanti tipi di FoP (Fig. 2). Non bisogna però sottovalutare le conseguenze che una etichetta nutrizionale eccessivamente sintetica nel giudizio potrebbe creare, come di fatto avviene per il Nutri-Score.
Per quale motivo, dunque, il Nutri-Score sta avendo tanto successo? Sono davvero chiare e comprensibili le informazioni riportate per i consumatori Europei da questo sistema?

Per ulteriori informazioni relative all’inquadramento legislativo consulare il seguente documento: Inquadramento legislativo in Europa.
Valutazione del Nutri-Score come etichetta FoP
Percezione, comprensione, gradimento ed uso in situazioni d’acquisto sono alcune caratteristiche dei sistemi di etichettatura, individuate da Grunert e Will4 ed impiegate per la loro valutazione. Questo sistema è già stato utilizzato a supporto del Nutri-Score3, ma in questa sede utilizziamo lo stesso sistema per interrogare ed evidenziare alcuni dei punti deboli del Nutri-Score.
– Percezione: il Nutri-Score, etichetta molto colorata e poco dettagliata, è sicuramente un sistema di immediata percezione e facile leggibilità.
– Comprensione: la comprensione del sistema Nutri-Score può sembrare semplice. Essa si basa sull’associazione colore-lettera-classe, es.: verde-A-classe positiva. Per una parte dei consumatori questa può risultare un’associazione intuitiva, ma non per tutti. È emerso dal dibattito indipendente “L’etichettatura nutrizionale front-end come arma per la responsabilizzazione dei consumatori e per un sistema alimentare futuro più sano” organizzato da Equipo Europa lo scorso giugno, che i consumatori più anziani tendono ad associare il colore rosso (utilizzato dal Nutri-Score per classificare prodotti con giudizio negativo) ad offerte e promozioni.
Maggiore confusione può essere generata dal sistema Nutri-Score allorchè i consumatori lo intendano come strumento di confronto tra tipologie di prodotti alimentari del tutto diverse tra loro, basando la propria scelta unicamente o prevalentemente sul colore-lettera assegnato da questo sistema. Ad esempio, mentre l’olio extra-vergine di oliva risulta classificato come prodotto “C” alcuni prodotti in commercio come i cereali da prima colazione Chocapic®, o anche la Coca Cola Zero®, recano la classificazione “B”. Il Nutri-Score assume significato solo all’interno di categorie di alimenti analoghi e quindi comparabili, ad esempio se si dovessero paragonare la barretta di cereali X con la barretta di cereali Y. Perde assolutamente di significato, invece, se si cerca di paragonare due alimenti diversi, come del Parmigiano Reggiano DOP (Denominazione di Origine Protetta) con una barretta di cereali, seppur entrambi possano essere consumati come snack. Le barrette di cereali sono prodotti facilmente riformulabili e possono contenere farine più o meno raffinate, fibre aggiunte e/o naturali e così via. Il Parmigiano, che non può essere riformulato in quanto prodotto tradizionale sotto marchio DOP, a causa del contenuto di sale e grassi, viene catalogato con un giudizio negativo nella classificazione Nutri-Score, nonostante sia un alimento ricco di nutrienti, proteine e senza aggiunta di additivi. Infatti, il Nutri-Score non prende in considerazione additivi e conservanti presenti nei prodotti ultra-processati, che sono invece quasi del tutto assenti in quelli tradizionali. A decidere quale sia uno snack sano che soddisfi gusti, preferenze ed esigenze di un consumatore, non può certo essere un’etichetta a “semaforo”, soprattutto visti i limiti che sussistono nella comparazione di alimenti genuini tradizionali e alimenti ultra-processati. Proprio per questo motivo, il Nutri-Score privo sia di riferimenti GDA (Guideline Daily Amounts ovvero valori giornalieri di riferimento) che in grammi, rende questo tipo di valutazioni approssimative e non adatte a tutti i contesti. È davvero questa la guida di cui hanno bisogno i consumatori?
Anche nella valutazione tra prodotti appartenti alla stessa categoria alimentare, l’etichetta Nutri-Score può generare difficoltà di comprensione. Infatti il sistema non è in grado di riportare la differenza qualitativa tra prodotti composti da simili percentuali di nutrienti. Ad esempio, applicando questa metodologia, nessuna differenza verrebbe riportata sulle etichette FoP dell’olio extra-vergine di oliva5-6, dell’olio vergine di oliva, dell’olio d’oliva e degli oli raffinati. Ancor di più, secondo il Nutri-Score, nella stessa categoria dell’olio extra-vergine di oliva, i cui benefici per la salute sono noti da tempo (Health Claims EFSA, AIRC), ricadrebbero alcuni oli di semi meno salutari del primo per cui è consigliabile un consumo moderato.
– Gradimento: questa è una caratteristica fortemente suscettibile ai gusti personali.
– Uso in situazioni di acquisto: Grunert e Williams ricordano che “informazioni sull’uso effettivo sono raramente reperibili” perchè i dati raccolti dagli studi si basano quasi sempre su simulazioni di acquisto, in cui il consumatore non si confronta con uno scenario realistico, dove spesso la fretta, le possibili file, la disponibilità in reparto, il prezzo ed altre variabili condizionano l’acquisto.
Soluzioni e strategie adottate nel resto del mondo
Un esempio di modello vincente da seguire in materia di etichettatura esiste sin dal 2012, anno in cui la “20.606, Legge sulla composizione dei prodotti alimentari e sulla loro pubblicità” è stata emanata in Cile. Questa legge, entrata in vigore definitivamente nel 2016, ha riscosso l’approvazione globale nella lotta all’obesità ed è stata presto riformulata ed adottata da molti paesi come Argentina, Australia, Brasile, Canada, Ecuador, Guatemala, Honduras, Israele, Messico, Nuova Zelanda, Nicaragua, Panama, Peru, El Salvador e Uruguay. Perchè, dunque, in Europa non prendiamo ispirazione da questo modello?
La legge del 2012 si basa su pochi articoli, in parte riassunti a seguire, e si concretizza in 4 simboli sintetici in etichetta frontale (Fig. 3) che si applicano solo ad alimenti processati ed identificano prodotti ricchi in calorie, zuccheri, sodio e grassi saturi.
Gli articoli decretano7:
- Il dovere di produttori, importatori e distributori di riportare, su contenitori o etichette, gli ingredienti contenuti, compresi tutti gli additivi, , con informazioni complete e veritiere e di garantire che l’informazione sia visibile e comprensibile. É inoltre responabilità di produttori ed importatori che le buone pratiche che garantiscono la sicurezza alimentare siano seguite nelle catene di produzione.
- Il divieto di adulterare gli ingredienti e gli alimenti preparati con qualsiasi sostanza che possa creare un’impressione errata sulla loro vera natura, composizione o qualità, o che possa causare danni alla salute.
- Il dovere della scuola materna, elementare e secondaria di includere materiali didattici e esercizi al fine di promuovere sane abitudini alimentari ed attività fisica, l’obbligo per i ministeri competenti di avere un sistema di monitoraggio nutrizionale per studenti della scuola materna, elementare e secondaria.
- La richiesta che il Ministero della Salute identifichi gli alimenti la cui composizione nutrizionale ha elevate quantità di calorie, grassi, zuccheri o sale (o altri ingredienti, come stabilito dal regolamento), fissando i massimi consentiti e garantendone il rispetto attraverso il sistema sanitario pubblico.
- Il divieto di vendita o distribuzione commerciale nelle scuole materne, elementari e secondarie di prodotti alimentari etichettati come ad alto contenuto di nutrienti o calorie regolamentati, così come la distribuzione gratuita o la pubblicità di tali prodotti ai bambini sotto i 14 anni, compresi incentivi commerciali progettati per attirare i bambini, come giocattoli, accessori, adesivi o prodotti simili.
- Il divieto di etichettare le formule per lattanti e i sostituti del latte materno in qualsiasi modo che possa scoraggiare l’allattamento al seno.

Consclusioni e proposte
Da una recente serie di sondaggi, risulta che circa l’85% degli Europei interpellati sarebbe favorevole all’utilizzo di un logo che li supporti nella scelta di prodotti sani e salutari8.
Nonostante il Nutri-Score sia un mezzo informativo semplice e facilmente riconoscibile, questo non significa che esso riporti le informazioni (o, quanto meno, tutte le informazioni) di cui i consumatori in generale, e nello specifico i consumatori europei, hanno bisogno. Se gli sforzi della Commissione Europea, tra cui la recente strategia Farm to Fork, sono indirizzati a guidarci verso un uno stile di via sano e sostenibile, perché non investire sull’educazione alimentare dei cittadini? Perché non promuovere corsi di alimentazione completi ed esaustivi nelle scuole?
Purtroppo, la semplificazione delle etichette per far sì che i consumatori poco informati possano “intuirle” più rapidamente, sembra essere l’approccio verso il quale ci stiamo muovendo. Al contrario, sarebbe opportuno preoccuparsi di garantire un’istruzione tale da permettere ai consumatori di saper interpretare anche le più complesse etichette. Permettere a tutti di capire la composizione di un prodotto, di leggere un’etichetta completa e non un semaforo, non è un ancor più valido obiettivo da perseguire?
Bibliografia:
- Delhomme, V. (2021). Front-of-pack nutrition labelling in the European Union: A behavioural, legal and political analysis. European Journal of Risk Regulation, 12(4), 825-848. doi:10.1017/err.2021.5
- EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens),Turck D, Bohn T, Castenmiller J, de Henauw S, Hirsch-Ernst KI, Knutsen HK, Maciuk A, Mangelsdorf I,McArdle HJ, Naska A, Pelaez C, Pentieva K, Thies F, Tsabouri S, Vinceti M, Bresson J-L and Siani A,2022. Scientific Opinion on the scientific advice related to nutrient profiling for the development ofharmonised mandatory front-of-pack nutrition labelling and the setting of nutrient profiles forrestricting nutrition and health claims on foods. EFSA Journal 2022;20(4):7259, 48 pp.https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7259I
- Chantal, Julia, Hercberg, Serge & World Health Organization. Regional Office for Europe. (2017). Development of a new front-of-pack nutrition label in France: the five-colour Nutri-Score. Public health panorama, 03 (04), 712 – 725. World Health Organization. Regional Office for Europe. https://apps.who.int/iris/handle/10665/325207. License: CC BY-NC-SA 3.0 IGO
- Grunert, K. G., & Wills, J. M. (2007). A review of European research on consumer response to nutrition information on food labels. Journal of Public Health, 15(5), 385–399. https://doi.org/10.1007/s10389-007-0101-9
- Cappellini, M., In salita la battaglia dell’Italia: nasce in Europa il coordinamento pro-Nutriscore, Il Sole 24 Ore, Febbraio 2021.
- DeAndreis, P., 2020, Spanish Producers Join Chorus of Concerns Over Nutri-Score – Olive Oil Times, Accessed 6/23/2021, https://www.oliveoiltimes.com/business/spanish-producers-join-concerns-over-nutri-score/88032
- Wikipedia contributors, Food labelling and advertising law (Chile), Wikipedia, The Free Encyclopedia, Last revision: 23 November 2021 21:13 UTC, Date retrieved: 27 December 2021 21:47 UTC, https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Food_labelling_and_advertising_law_(Chile)&oldid=1056837018 ,revision history statistics, Page Version ID: 1056837018
- European Commission, 2020. Making our food fit for the future – new trends and challenges. Available online: https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2241
Ulteriori fonti non citate nel testo
- Barilla Foundation & Research Unit on Nutrition, Diabetes and Metabolism, University of Naples Federico II, 2021. A one health approach to food, the Double Pyramid connecting food culture, health and climate.
- Santé Publique France, Nutri-Score, Accessed 6/9/2021, Published on December 4, 2020, https://www.santepubliquefrance.fr/en/nutri-score
- Storcksdieck S genannt Bonsmann, G Marandola, E Ciriolo, R van Bavel, J Wollgast, Front-of-pack nutrition labelling schemes: a comprehensive review, EUR 29811 EN, Luxembourg, Publications Office of the European Union, 2020, ISBN 978-92-76-08971-1, doi:10.2760/436998, JRC113586.