di Caterina Campese1 | 19 Febbraio 2020
1Agronomo
Origine ed inquadramento botanico
Artocarpus heterophyllus Lam (Figura 1) è una specie arborea tropicale appartenente alla famiglia delle Moraceae. Il suo nome comune inglese è jackfruit, jaca in portoghese, giaca in italiano. La specie fu descritta per la prima volta da Jean-Baptiste de Lamarck (1744-1829), il “Linneo” francese, vissuto a Parigi durante la Guerra dei Sette Anni. Difatti, si narra che la specie divenne nota in Europa grazie alle flotte francesi dirette in Martinica, Antille francesi.

La letteratura scientifica moderna, a partire da Julia Morton (1912- 1996), descrive la specie come originaria delle foreste pluviali della catena del Ghati Occidentale: la più lunga catena montuosa del sud dell’India, che attraversa quasi interamente la piana del Deccan, sponda del Mar Arabico. In natura la specie può raggiungere i dieci metri. Sempreverde, con fillotassi alterna (ovvero disposizione delle foglie alterne rispetto al nodo), ha foglie di 20 centimetri, carnose, di forma oblunga. Tutte le parti dell’albero contengono lattice. I giovani rami a frutto tendono a concentrarsi nella parte inferiore del tronco. Questa disposizione naturale facilita la raccolta dei frutti, di per sé difficoltosa date le loro grandi dimensioni.
Il frutto si sviluppa dall’infiorescenza femminile, costituita da un cluster di fiorellini. Si tratta di un frutto multiplo che può raggiungere dimensioni considerevoli: il peso si aggira normalmente tra i 2 e i 20kg (Figura 2).
La parte esterna e tomentosa del frutto multiplo varia dal giallo al verde a maturità ed è composta da numerosi micro-coni leggermente appuntiti che formano una superfice inospitale per insetti ed eventuali patogeni. Sull’asse centrale del frutto multiplo, anch’esso ricco in lattice, si inseriscono i veri frutticini, la cui polpa presenta un caratteristico colore giallo intenso e un sapore che rimanda ad un mix di banana e ananas. Ogni frutticino contiene un seme ovale liscio, marrone chiaro, dall’interno biancastro.




Nota stonata olfattiva: il frutto maturo emette “un forte odore di cipolle decomposte”, come già lo descriveva la botanica Julia Morton1. Una volta aperto il frutto rivela sentori di ananas, banana e mela.
Valori nutrizionali e proprietà alimentari
Del jackfruit è possibile mangiare i singoli frutticini all’interno dell’infruttescenza, i semi, le foglie ed i fiori.
I valori in Tabella 1 riportano i parametri nutrizionali per 100 grammi di peso fresco della polpa di jackfruit (colonna 1) e dei suoi semi (colonna 2), di 50 grammi di un pasto (così composto: polpa di jackfruit bollita 400 g, semi di jackfruit ~ 50 g, cocco grattugiato 25 g, cipolla sambola 10 g) a base di jackfruit (colonna 3) e di una semplice fetta di pane bianco (colonna 4).
Il jackfruit fresco è una buona fonte di carboidrati, ricco in vitamina A ed apporta un sufficiente contenuto proteico (Tabella 1). I semi sono ricchi di fibre e forniscono un considerevole apporto proteico, difatti vengono spesso lavorati come farine. Il pasto a base di jackfruit fornisce quindi un ricco e bilanciato apporto nutritivo grazie all’elevato contenuto di proteine e fibre. In generale il jackfruit sembra avere parametri nutrizionali equilibrati ed un indice glicemico moderato.
Già nel 2016, il Wall Street Journal2 identificava questo frutto come the most potential meaty substitutes, in quanto ricco di proteine e pronto al consumo anche senza bisogno di alcun trattamento o lavorazione.
Tabella 1: Valori nutrizionali di polpa e semi di jackfruit e di un pasto a base di jackfruit. Il pane bianco viene mostrato a confronto (Hettiaratchi et al. 2011)3. Il pasto a base di jackfruit è così composto: polpa di jackfruit bollita 400 g, semi di jackfruit ~ 50 g, cocco grattugiato 25 g, cipolla sambola 10 g




Tra le caratteristiche dietetiche e paramediche del frutto sono riportate comprovate proprietà antinfiammatorie4.
Le proprietà antiossidanti delle foglie, sia mature (maggiormente ricche in polifenoli), che senescenti (più ricche in flavonoidi) sono state accertate e riconosciute da più pubblicazioni scientifiche. Il World Journal of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences nel 20155 ha rilevato percentuali discrete di polifenoli e flavonoidi anche nelle farine di semi. Uno studio del 2015 dell’università di Nairobi, Kenya, pubblicato dall’African Journal of Biothecnology6, ha approfondito il contenuto di acidi grassi saturi ed insaturi nei semi di jackfruit. In particolare, quello dei grassi omega-3 e omega-6, in proporzioni tali da potersi paragonare a quelli apportati da un’alimentazione ricca di pesce.
L’International Journal of Life Sciences Biotechnology and Pharma Research, nel 20147, ha segnalato come sia la polpa di jackfruit che i suoi scarti, possano essere attivati con metanolo ed usati per la produzione di acido citrico.
Altri usi del jackfruit
Sono molteplici gli usi non alimentari di questa pianta. Il lattice, abbondante in tutta la pianta, viene impiegato da alcune popolazioni come agente cementante, nelle produzioni di terracotta e di porcellane, e nella caccia ai volatili come trappola. Ne è stata dimostrata inoltre un’azione battericida. Se ne potrebbe ipotizzare un futuro impiego nella produzione di plastiche bio-based. Il legno della pianta, già esportato in Europa, è considerato di qualità superiore alle normali produzioni di legno da teak (materiale già pregiato), viene impiegato nel settore edilizio, nel settore nautico per l’ottima resistenza all’acqua dolce e salmastra, ed è storicamente utilizzato in Asia per la produzione di pregiati strumenti musicali e opere d’arte d’intaglio. Le foglie sono studiate in quanto efficaci nell’assorbimento del blu di metilene nelle produzioni industriali. Inoltre, le foglie e le loro ceneri sono impiegate nella depurazione delle acque da metalli tossici e pesanti, come cadmio, arsenico e mercurio4.
In agricoltura, la pianta viene impiegata come barriera naturale al sole e al vento nelle coltivazioni di caffè, pepe, vaniglia, noce di Betel, cacao, cardamomo e come intercalare per mango, cocco, o durian.
Considerazioni generali
Considerando l’aumento delle temperature a cui il pianeta è soggetto8, una domanda interessante da porsi è se questa specie multifunzionale, di origine tropicale, verrà integrata tra le colture di areali mediterranei e temperati, come già successo per l’avocado in Grecia, Italia, Spagna.
Un esempio di come l’uomo e la natura siano in grado di adattarsi ai cambiamenti nel bene e nel male, ce lo fornisce l’impresa siciliana Cupitur con sede a Caronia, in provincia di Messina (Figura 3). Pietro Cuccio, amministratore e padre di questa impresa agricola ha votato l’areale siculo, che si affaccia sul mare, ad un giardino esotico dove coltiva mango, avocado, litchi ed anche jackfruit. I suoi prodotti vengono distribuiti freschi in tutta Europa.




Se da un lato è importante limitare l’influenza antropica su processi ed ambienti naturali, dall’altro è importante saper cogliere le nuove opportunità che questi ci offrono. Dopotutto, se l’uomo non è una delle specie più forti (benché prepotente), è sicuramente una delle specie più resilienti. La pacifica convivenza dell’uomo sul pianeta Terra sta, probabilmente, ancora una volta nella capacità di adattamento.
Tra quanto ci adatteremo a vedere sulle nostre tavole il jackfruit?
Bibliografia
- Morton JF. The Jackfruit (Artocarpus heterophyllus Lam.): its culture, varieties and utilization. Florida State Hortic Soc. Published online 1965:336-344. Accessed February 16, 2021. https://journals.flvc.org/fshs/article/download/100549/96504
- Jargon J, Gasparro A. The Next Hot Trends in Food – WSJ. The Wall Street Journal. Published October 2016. Accessed February 16, 2021. https://www.wsj.com/articles/the-next-hot-trends-in-food-1476670682
- Hettiaratchi UP, Ekanayake S, Welihinda J. Nutritional assessment of a jackfruit (Artocarpus heterophyllus) meal. Ceylon Med J. 2011;56(2):54-58. doi:10.4038/cmj.v56i2.3109
- Baliga MS, Shivashankara AR, Haniadka R, Dsouza J, Bhat HP. Phytochemistry, nutritional and pharmacological properties of Artocarpus heterophyllus Lam (jackfruit): A review. Food Res Int. 2011;44(7):1800-1811. doi:10.1016/j.foodres.2011.02.035
- Gokhale M, Toro S, Patwardhan M. Evaluation of antioxidant potential of jackfruit (Artocarpus heterophyllus Lam.). World J Pharm Pharm Sci. 2015;4(2):763-765. Accessed February 16, 2021.
- Ojwang R, Runo S, Ben M, Ogoyi D. Lipid profile and levels of omega-3 polyunsaturated fatty acids present in jackfruit ( Artocarpus heterophyllus ) Lam. (Moraceae) seeds and variation in different treatments | African Journal of Biotechnology. African J Biotechnol. 2015;14(16):1409-1417. Accessed February 16, 2021. https://www.ajol.info/index.php/ajb/article/view/117915
- Sashi Prabha M, Subba Rangaiah G. Citric Acid Production Using Artocarpus Heterophyllus and Its Waste with Alcohol as a Stimulant. Int J Life Sci Biotechnol Pharma Res. 2014;3(4). Accessed February 16, 2021. http://www.ijlbpr.com/index.php?m=content&c=index&a=show&catid=125&id=345
- IPPC. AR5 Synthesis Report: Climate Change 2014 — IPCC. Published 2014. Accessed February 16, 2021. https://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/