di Antonino Napoleone, Giuseppe Scarlata, Domenico Gangemi | 22 Aprile 2020

In data 22 aprile 2020, sono registrati 2.611.182 casi di Coronavirus Disease 2019 (Covid-19) in tutto il mondo distribuiti in 185 paesi. La diffusione del virus sembra non arrestarsi, cosi come le conseguenze che ne stanno derivando a grave discapito del settore sanitario, sociale ed economico-finanziario. Le politiche restrittive adottate in misura diversificata dai vari governi mondiali sembrano avere efficacia se applicate in modo drastico e in un lasso di tempo prolungato. Il mondo attende con ansia una soluzione dai ricercatori a lavoro per sviluppare un vaccino sicuro ed efficace in grado di attivare una risposta immunitaria specifica e duratura contro il virus. Due grandi colossi farmaceutici leader nel settore di sviluppo e produzione vaccini hanno fatto la loro mossa contro il virus, siglando un accordo di collaborazione senza precedenti.
In data 14 aprile 2020, GlaxoSmithKline (GSK) e Sanofi hanno ufficialmente deciso di allearsi nella lotta contro Covid-19 mettendo insieme le proprie risorse, tecnologie e competenze, ma soprattutto l’enorme capacità produttiva che in sinergia sarebbe in grado di produrre e distribuire entro la fine dell’anno prossimo centinaia di milioni di vaccini in tutto il mondo, da quanto riportato da Emma Walmsley, amministratore delegato di GSK. Infatti proprio in questo aspetto risiede il maggior punto di forza di questa importante collaborazione, poiché dietro la ricerca e sviluppo di un vaccino, vanno considerati gli immensi sforzi industriali che richiede la produzione in larga scala di milioni di dosi in completa sicurezza (Good Manufacturing Practices, GMPs) e nel minore tempo possibile, nonché la successiva distribuzione a livello globale per ciascun paese.


Cosa ha spinto due aziende farmaceutiche competitors ad allearsi piuttosto che competere alla corsa per il vaccino?

Paul Hudson, amministratore delegato di Sanofi, ha dichiarato che lo sviluppo e produzione del vaccino richiederà investimenti ingenti in tempi limitati, e data la crisi economico-sanitaria che si sta fronteggiando a livello globale, è chiaro che nessuna azienda può muoversi in solitaria per riuscire nell’impresa. Le risorse economiche investite non sono state rese note, ma quelle scientifico-tecnologiche si. Il vaccino si baserà sulla già esistente tecnologia del DNA ricombinante impiegata da Sanofi per la produzione dell’antigene di SARS-CoV-2. Questo antigene riprodotto, corrisponde alla proteina-S (Spike protein) integrata nella superficie del virus, tramite cui viene mediato l’ingresso all’interno delle cellule bersaglio. La sequenza di DNA codificante questa proteina sarà integrata con il sistema di vettore di espressione del Baculovirus, sistema impiegato per la produzione di antigeni virali per potenziali vaccini e base del già brevettato vaccino contro l’influenza “Flublok®” commercializzato da Sanofi. Questo approccio ha il vantaggio di riprodurre una proteina virale totalmente non infettiva e sicura. Dall’altro versante GSK contribuirà con la già collaudata e brevettata tecnologia degli adiuvanti, già in precedenza adottata nella pandemia di influenza H1N1. L’utilizzo di adiuvanti adeguati è particolarmente utile e funzionale per aumentare la quantità, la qualità e la durata della risposta immunitaria alla vaccinazione e potenzialmente a ridurre le dosi di antigene per persona necessarie ad innescare una memoria immunologica ed una protezione a lungo termine.

Le strategie adottate da entrambe le aziende fanno affidamento su già testate ed efficaci tecnologie applicate nello sviluppo e produzione di vaccini già disponibili sul mercato. In prospettiva questo approccio potrebbe accelerare drasticamente le fasi di sperimentazioni pre-clinica che definiscono il meccanismo d’azione e il profilo tossicologico e di sicurezza del vaccino su modelli animali. Dopo questa fase, il vaccino entrerà nel percorso di sperimentazione clinica sull’uomo che da quanto comunicato da entrambe le aziende è pianificato per la seconda metà del 2020. Se anche questa fase dovesse avere successo si procederà alla sottomissione alle autorità regolatorie fino al completo sviluppo e autorizzazione alla messa in commercio prima della fine del 2021. Sanofi ha inoltre annunciato, che lo sviluppo del vaccino ricombinante candidato contro Covid-19 è stato supportato e finanziato anche dalla Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), parte del dipartimento di Salute e Servizi Umani degli Stati Uniti, a sottolineare il ruolo che stanno giocando in questa partita. Alleanze strategiche fra industrie leader nel settore farmaceutico e istituzioni governative sono essenziali per accelerare lo sviluppo, produzione e distribuzione di un vaccino efficace e sicuro contro il Covid-19. Se questo investimento dovesse avere successo, il vaccino candidato basato sulla tecnologia del DNA ricombinante Sanofi e degli adiuvanti GSK avrà un elevato potenziale di riuscita nella distribuzione e copertura di un ampio numero di persone a livello mondiale e di porre fine alla pandemia. Condividiamo la fiducia nelle scienze mediche e non mediatiche, per arginare tutto questo serve la collaborazione da parte di tutti, anche dei competitors.


Figure 1. Overview of Potential SARS-CoV-2 Vaccine Platforms.



Bibliografia:

  1. https://www.gsk.com/en-gb/media/press-releases/
  2. https://www.sanofi.com/en/media-room/press-releases/
  3. https://systems.jhu.edu/
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