di Maria Chiara Rosace, Ciro Gardi 1 | 20 Ottobre 2020.
- Scientific officer at European Food Safety Authority (EFSA).
Che si tratti di effetti positivi o negativi, diretti o indiretti, il suolo ha un’influenza considerevole sull’uomo, sulla sua salute e sulle sue attività. La vita e l’evoluzione stessa dell’uomo, sono state da sempre legate a doppio filo al suolo: sin dai tempi dei primi cacciatori raccoglitori, o più tardi degli agricoltori, la sussistenza alimentare e gran parte delle materie prime necessarie alla vita derivavano proprio dal suolo. Questo legame è testimoniato dal culto della Madre Terra o Pachamama, comune a molte culture del passato. Con l’avvento della società industriale e con il radicale cambiamento degli stili di vita avvenuto soprattuto negli ultimi decenni, questa sacralità attribuita al suolo, insieme alla consapevolezza della sua importanza, si è persa progressivamente.
“Essentially, all life depends on the soil … There can be no life without soil and no soil without life; they have evolved together.”
Charles E. Kellogg, USDA Yearbook of Agriculture, 1938
Eppure, allora come oggi, il suolo è all’origine della quasi totalità degli alimenti utilizzati dalla popolazione del pianeta (il 95% dei prodotti alimentari, secondo la FAO, è prodotto a partire dal suolo). Un suolo correttamente gestito fornisce alimenti salubri e nutrienti, in grado non solo di assicurare il sostentamento alimentare dell’uomo, ma di garantirne anche il benessere. Oltre agli alimenti, l’agricoltura e l’allevamento ci sono altri servizi connessi al suolo, che contribuiscono ad assicurare la salute dell’uomo. Si tratta dei cosiddetti servizi ecosistemici, che vanno dalla mitigazione del clima, alla regolazione qualitativa e quantitativa del ciclo dell’acqua, dalla conservazione della biodiversità, ai valori estetici e culturali del paesaggio, fino alla produzione di medicinali a partire da microrganismi del suolo come batteri “buoni” e lieviti da cui derivano numerosi antibiotici. L’incremento delle pressioni antropiche sull’ambiente sta causando un rapido cambiamento nell’uso dei suoli e un’intensificazione delle attività agricole, cui consegue un notevole impatto sulle funzionalità dei suoli stessi e indirettamente sul benessere dell’uomo, intrinsecamente legato alla qualità di questa risorsa.

Alleato cruciale per la sicurezza alimentare
La pandemia causata dal COVID-19 che ci affligge ormai da mesi ha avuto profondi impatti socio-economici, politici, culturali e scientifici. L’ambiente sembra averne risentito, per certi aspetti, in positivo: la qualità dell’aria è migliorata (Kroll et al., 2020), le emissioni in atmosfera si sono ridotte (Le Quéré et al., 2020) e, complice l’assenza dell’uomo, gli animali hanno riconquistato spazio nelle città. La pandemia ha però soprattutto messo in evidenza ed esacerbato il problema della sicurezza alimentare (Béné, 2020), mostrando come anche in paesi sviluppati e scientificamente più avanzati, un ampio frammento della società rischia di non avere accesso ad alimenti sani e sicuri, rischio aggravato dal cambiamento climatico e dalla scarsità di suoli in salute.
“Il 95 % del nostro cibo è prodotto direttamente o indirettamente sui nostri suoli”.
(FAO, 2015a)
I suoli giocano un ruolo essenziale in tutti i settori della produzione alimentare. Un suolo vivo e sano è quindi un alleato fondamentale per garantire la sicurezza dei cibi che consumiamo.
Per poter sostenere la crescita delle colture, è necessario che i suoli siano fertili. Specifici fattori contribuiscono in modo sostanziale a definire un suolo fertile:
- la disponibilità di nutrienti;
- il contenuto di materia organica;
- la porosità e la stabilità della struttura del suolo stesso;
- la disponibilità di acqua;
- e, in ultimo, ma non per importanza, la presenza di determinate comunità di organismi, che oltre al fondamentale ruolo di degradazione della sostanza organica, facilitano la crescita delle radici e delle piante.
La fertilità può anche essere migliorata dalle pratiche agronomiche (lavorazioni, avvicendamenti colturali, uso di fertlizzanti e ammendanti) (Stockdale et al., 2013), pratiche che se non attuate correttamente possono avere un impatto negativo sulla salute del suolo.
I suoli forniscono alle colture un mezzo di crescita ricco di sostanze nutritive che si traducono in tessuti vegetali contenenti la maggior parte degli elementi necessari per la vita umana. In particolare, dei circa 29 elementi considerati essenziali per l’uomo, 18 sono fondamentali anche per le piante e vengono ottenuti proprio dal suolo (Figura 2). La maggior parte degli altri elementi, pur non essendo essenziali per la crescita delle stesse piante, vengono comunque assorbiti dal suolo ed entrano così a far parte della catena alimentare (Brevik, 2013).
“La carenza di micronutrienti nel suolo comporta carenze nutrizionali nell’uomo”
(FAO, 2015a)




Dei suoli presenti sul pianeta, solo una minima parte (il 20% circa) è naturalmente fertile e su questi sono concentrate gran parte delle attività antropiche, attività che spesso innescano i cosiddetti fenomeni di degradazione. Tra i principali processi di degradazione del suolo è possibile annoverare l’erosione idrica ed eolica, la perdita di sostanza organica, la degradazione fisica e chimica, la perdita di biodiversità e l’impermeabilizzazione o consumo di suolo. Quest’ultimo in particolare, dovuto ai processi di urbanizzazione, rappresenta una delle forme di degradazione più subdole ed irreversibili (Gardi, 2017): in Italia ha raggiunto ben 8 m2 al secondo negli anni 2000, per poi rallentare a seguito del raffreddamento dell’economia italiana ed internazionale. In termini assoluti oltre 20.000 km2 sono stati completamente persi a seguito dello sviluppo urbano (ISPRA, 2013) in Italia, pari all’area occupata da 2,8 milioni di campi di calcio!




Foto: ©Tim Glass – Adobe Stock.com
Tutti questi processi mettono a serio rischio la sicurezza alimentare della popolazione umana, che nel 2050 avrà necessità di produrre il 60% in più di alimenti rispetto alla produzione attuale (FAO, 2015b).
L’inquinamento del suolo … negli alimenti che consumiamo
L’inquinamento del suolo influisce su vari aspetti della nostra vita: dal cibo che mangiamo all’acqua che beviamo, all’aria che respiriamo – la nostra salute e la salute di tutti gli organismi del pianeta dipendono dal benessere dei suoli (FAO, 2018).
Quali sono dunque le cause dell’inquinamento del suolo?
La contaminazione del suolo è quasi sempre legata alle attività antropiche, che si tratti di agricoltura, attività industriali, trasporti, turismo o esercizi svolti durante la nostra vita quotidiana.
La contaminazione è causata principalmente dalla dispersione nell’ambiente, deliberata o accidentale, di sostanze chimiche xenobiotiche (ovvero prodotte dall’uomo) che possono avere ripercussioni negative anche sulla salute umana e sugli ecosistemi naturali.




©Ciro Gardi
Il rischio principale per l’uomo consiste nell’assunzione di tali sostanze attraverso la catena alimentare o in misura molto più limitata (soprattutto per specifiche categorie professionali) attraverso il contatto diretto che può avvenire per ingestione, respirazione e assorbimento cutaneo (Brevik, 2013). Gli inquinanti presenti nel suolo possono dunque entrare facilmente nel nostro corpo attraverso la catena alimentare, causando seri rischi per la salute associati all’insorgenza di malattie, intolleranze alimentari o allergie.
Ad esempio, un suolo contaminato da metalli pesanti costituisce un problema ambientale sia per gli effetti che questi elementi hanno sulla qualità del suolo stesso, sia per le ripercussioni negative sulle colture e sull’uomo (Rossi e Pantanella, 2016). Alcuni metalli sono essenziali per la crescita delle piante (ad esempio, rame, ferro, zinco), ma la loro presenza in concentrazioni elevate può indurre tossicità per le piante stesse ed esporre l’uomo a problemi di salute (Brevik et al., 2020), in quanto ultimo recettore della catena alimentare. Non solo metalli pesanti, ma anche sostanze chimiche come pesticidi, prodotti chimici industriali e sottoprodotti non intenzionali formatisi durante processi industriali, sono deleteri quando rilasciati nell’ambiente. I residui di alcuni fitofarmaci usati in agricoltura, per esempio, sono associati ad un aumento del rischio di sviluppare diverse malattie croniche come il diabete, il cancro e l’asma, così come una varietà di problemi a breve termine (ad esempio, vertigini, nausea, irritazione della pelle e degli occhi e mal di testa) (Brevik et al., 2020). Questo rischio deriva principalmente dalla presenza di residui di fitofarmaci negli alimenti.




© Ciro Gardi
Cibo e agricoltura, ma c’è molto di più!
La conoscenza determina il grado di consapevolezza e comprensione di qualsiasi problematica. Ecco perché è così importante che le scoperte fatte in ambito scientifico vengano condivise e rese accessibili a tutti. Avere accesso a cibo sano e sicuro è un bene fondamentale per la salute umana e per poterlo garantire, i nostri suoli devono essere altrettanto in salute. Come già detto, il ruolo rivestito nella fornitura di alimenti non è certo l’unico servizio che il suolo offre a nostro beneficio. Esistono innumerevoli altri servizi ecosistemici, altrettanto importanti, che meritano sicuramente di essere trattati, per rimarcare ancora l’importanza che il suolo riveste non solo per l’uomo, ma per mantenere e preservare l’equilibrio di tutto pianeta. Per concludere, vale la pena menzionare le emblematiche parole pronunciate nel 1937 da F.D. Roosevelt: “la nazione che distrugge il proprio suolo distrugge sé stessa”. Chiaro, vero?
Bibliografia:
- Béné C, 2020. Resilience of local food systems and links to food security – A review of some important concepts in the context of COVID-19 and other shocks. Food Security, 12, 805–822. doi: 10.1007/s12571-020-01076-1.
- Brevik EC, 2013. Soils and human health: an overview. In: Soils and Human Health. EC Brevik and LC Burgess (eds.). CRC Press, Boca Raton, FL, pp. 29–56.
- Bevik EC, Slaughter L, Singh BR, Steffan JJ, Collier D, Barnhart P and Pereira P, 2020. Soil and Human Health: Current Status and Future Needs. Air, Soil and Water Research, 13, 1-23. Doi: 10.1177/1178622120934441
- FAO (Food and Agriculture Organisation of the United Nations), 2015a. La salute dei suoli rappresenta la base per una produzione alimentare sana. Disponibile online: http://www.fao.org/fileadmin/user_upload/soils-2015/docs/IT/IT_Print_IYS_food.pdf [Accesso: 15 Settembre 2020]
- FAO (Food and Agriculture Organisation of the United Nations), 2015b. Il suolo è una risorsa non rinnovabile. Disponibile online: http://www.fao.org/3/i4373it/i4373it.pdf [Accesso: 15 Settembre 2020]
- FAO (Food and Agriculture Organisation of the United Nations), 2018. Polluting our soils is polluting our future. Disponibile online, http://www.fao.org/fao-stories/article/en/c/1126974/ [Accesso: 15 Settembre 2020]
- Gardi C, (Ed.). 2017. Urban expansion, land cover and soil ecosystem services. Taylor & Francis.
- ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), 2013. Capitolo 9: Suolo e Territorio. Disponibile online: https://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/statoambiente/tematiche2013/9_Suoloeterritorio.pdf [Accesso: 18 ottobre 2020].
- Kroll JH, Heald CL, Cappa CD, Farmer DK, Fry JL, Murphy JG and Steiner AL, 2020. The complex chemical effects of COVID-19 shutdowns on air quality. Nature Chemistry, 12, 777–779. doi: 10.1038/s41557-020-0535-z
- Le Quéré C, Jackson RB, Jones MW, Smith AJP, Abernethy S, Andrew RM, De-Gol AJ, Willis DR, Shan Y, Canadell JG, Friedlingstein P, Creutzig F and Peters GP, 2020. Temporary reduction in daily global CO2 emissions during the COVID-19 forced confinement. Nature Climate Change, 10, 647–653. doi: 10.1038/s41558-020-0797-x
- Rossi G and Pantanella Fm 2016. I metalli pesanti nel sistema suolo-pianta. Ecoscienza, 1.
- Stockdale EA, Goulding KWT, George TS and Murphy DV, 2013. Soil fertility. In: Soil Conditions and Plant Growth, PJ Gregory and S Nortcliff (eds.) 12th Edition. Wiley-Blackwell, Chichester, pp. 49–85.